Sin dai primi anni del ‘900 si inizia a parlare della Necessità di smaltire amianto, in coincidenza dell’entrata nel consiglio direttivo di eternit divenendone in pochi anni il proprietario.
Oggi i suoi eredi sono implicati in vari processi. Ma l’oggetto di uso comune forse più celebre è la sedia da spiaggia Willy Guhl. Un’opera che dimostra, una volta di più l’incredibile diffusione del fibrocemento nei settori produttivi più disparati. In tal senso, l’ultima svolta avviene nel 1963 quando l’eternit poté essere finalmente prodotto in varie colorazioni e, di conseguenza, allargare ancor di più le potenziali applicazioni.
Abbiamo detto in precedenza come solo nel 1992 si sia arrivati a bandire l’amianto nel nostro Paese, una volta accertata la sua pericolosità per la salute dell’uomo. In realtà, già dagli anni trenta dello scorso secolo, il fibrocemento era considerato dannoso per l’uomo e numerose ricerche degli anni ’50 lo indicavano come cancerogeno. Come sempre, però, la normativa giunge con parecchio ritardo e solo la legge n.257 del ’92 ha regolamentato per la prima volta qualsiasi attività di commercializzazione, utilizzo e smaltimento del minerale sul territorio nazionale.
Obiettivo principale della legge è la limitazione dell’uso dell’amianto in qualsiasi settore produttivo, il divieto di introdurlo in svariate categorie merceologiche e la messa a punto di una normativa di sicurezza adeguata alla bonifica delle aree contaminate Il provvedimento, inoltre, vieta l’estrazione, l’importazione, l’esportazione e la produzione di manufatti contenenti asbesto, fissando un tetto di 800 kg laddove l’amianto non sia sostituibile con materie prime affini.
Si può decontaminare? Smaltimento amianto Torino Ma come si decontaminano le aree a rischio di Smaltimento amianto Torino e quali sono le procedure di bonifica previste dalla legge? Come funzionano le agevolazioni per imprese e cittadini? Per rispondere a queste domande è essenziale sapere che lo smaltimento dell’amianto – laddove sia presente sotto forma di materiale friabile – deve essere affidato a ditte specializzate il cui elenco è depositato presso le Camere di Commercio.
In generale, le bonifiche possono essere effettuate secondo tre metodiche: incapsulamento, confinamento, l’incapsulamento consiste nel trattamento delle lastre esposte con sostanze e vernici sintetiche speciali. Queste sono in grado di inglobare e rinsaldare le fibre di amianto presenti nella matrice cementizia ed impedirne la dispersione nell’ambiente. Tali sostanze creano una sorta di film protettivo uniforme e ben distribuito che funge da membrana e preserva la copertura dall’azione logorante degli agenti atmosferici.
Il confinamento, detto sovra copertura consiste nell’installazione di una barriera a tenuta per isolare le aree dell’edificio contaminate da quelle salubri. Adottata soprattutto nel caso di superfici particolarmente ampie, la tecnica del confinamento è la soluzione più pratica ed economica. Precondizione è che l’area da bonificare sia facilmente circoscrivibile e che la struttura dell’edificio permetta l’installazione della sovra copertura, che il più delle volte, comporta l’abbassamento dei soffitti.
Tale bonifica può essere associata all’incapsulamento per evitare che le particelle continuino a disperdersi nelle intercapedini isolate. E’ comunque bene ricordare che entrambe le tecniche non possono considerarsi definitive, pur presentando il vantaggio di non produrre, almeno nell’immediato, materiale di difficile smaltimento.
I costi di rimozione sono alti? Smaltimento amianto TorinoI costi per la rimozione e il trattamento dello Smaltimento amianto Torino oscillano tra gli 8 e i 16 euro al metro quadro. Ad incidere sull’esborso totale è la quantità di sostanza da smaltire, la distanza dal cantiere, la struttura dello stabile, eventuali difficoltà e imprevisti di natura tecnica non preventivabili, la distanza dalle discariche autorizzate.
Link Utili:
Una definizione dell’argomento Amianto data dalla famosa enciclopedia on line. (Wikipedia)